Yin e Yang Yoga

Yang Yoga

Il termine Yang include una vasta gamma di stili dove il movimento continuo è presente.

Oggigiorno esistono moltissimi stili di Yoga ed esistono altrettante metodologie di insegnamento: tutte hanno in comune il “Vinyasa”.

Cos’è il Vinyasa?

Il Vinyasa Yoga (in italiano yoga dinamico) è lo stile con cui ho iniziato a praticare moltissimi anni fa.

Il Vinyasa è uno stile di Yoga che si è diffuso grazie al grande maestro Krishnamacharya, considerato da molti il padre dello yoga moderno.

La principale caratteristica di questo stile è la coordinazione tra respiro ed esecuzione fluida delle posizioni. La parola sanscrita “Vinyasa” significa “posizionare in un modo speciale” e  fa riferimento alla capacità di mettere in ordine le posizioni con una logica progressiva e sequenziale.

Attraverso questa tecnica, il praticante acquisisce profonda consapevolezza di sé e maggiore armonia nei movimenti.

Il segreto nella pratica, e nella vita, è imparare a FLUIRE (Flow), a scorrere in armonia con noi e quello che ci circonda.

Per Vinyasa si intende il fluire delle cose, il modo in cui ogni passo è significativo ed importante per il successivo.

A guidarci è il flusso continuo del nostro respiro (inspiro ed espiro) che rappresenta il ponte tra il corpo e la mente.

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Come praticarlo?

I tre principi della pratica dinamica sono: RESPIRO, INTENZIONE E ALLINEAMENTO.

Respiro: consapevolezza dell’energia vitale

Il respiro è il nostro primo nutriente, attraverso di esso diventiamo e siamo vita.

L’inspirazione espande naturalmente l’addome e incoraggia l’estensione della colonna vertebrale.

L’espirazione, al contrario, permette di riassorbire l’addome verso il centro del corpo, creando coesione e distensione.

 

Intenzione: consapevolezza mentale

Fissare lo sguardo in un determinato punto ci aiuta a creare centratura e presenza, nonché portare l’attenzione agli aspetti più sottili dell’esecuzione delle posture. Dove è la mente? A cosa penso?

Dove va lo sguardo, va la mente. Dove va la mente va la nostra energia vitale.

Lo sguardo non solo completa l’allineamento del corpo, ma mantiene anche il focus mentale.

Allineamento: consapevolezza fisica

Esistono infinite variazioni in cui una postura (asana) può essere eseguita, ma l’allineamento è sempre uno solo. L’esecuzione delle posture ci guida nella conoscenza fisica per ritrovare la naturale funzionalità ed efficenza del corpo.

L’allineamento fisico si basa sul principio di stabilità e comodità: costruire la postura, allungare la colonna, creare spazio per promuovere le funzioni vitali e il benessere fisico. Attraverso il corretto allineamento evitiamo di farci male.

All’interno della lezione di yoga dinamico, la sequenza “Vinyasa” si riferisce alla transizione delle seguenti posizioni: “cane a testa in giù”, “Chaturanga”, “cane a testa i su” e ritorno al “cane a testa in giù”.

Si tratta della parte centrale del saluto al sole, che viene usata per fortificare il corpo e riscaldare i muscoli prima e durante la pratica.

Altri stili dinamici che insegno:

Ashtanga Inspired Yoga, Rocket Yoga, Dharma Yoga.

Yin Yoga

Lo Yin Yoga è uno stile di Yoga statico, lento e gentile, che ci permette di fare ritorno alla parte più profonda di noi.

Nello YIN YOGA, permettiamo al corpo di semplicemente stare, di semplicemente essere, e quindi di manifestare la sua vera espressione calma e rilassata.

Perché lo Yin Yoga?

Lo stile di vita frenetico di oggi giorno crea tensione fisica e mentale, lo Yin ci aiuta a preservare il benessere del nostro sistema nervoso

È quindi adatto a tutti: principianti ed esperti. Per chi pratica per la prima volta o ha problematiche fisiche, questo stile si adatta perfettamente, poiché semplice e gentile. Per chi invece ha esperienza, aiuta nell’esplorazione degli aspetti più meditativi e contemplativi della pratica.

La pratica dello Yin è complementare a quelle Yang: nel nostro corpo i tessuti Yang (i muscoli) hanno bisogno di essere scaldati e sono elastici mentre quelli Yin sono generalmente freddi e plastici.

La pratica dello Yin lavora in particolare sul sistema nervoso e sul tessuto connettivo, più in generale sulle ossa e sulle articolazioni del corpo, donando loro mobilità e flessibilità.

L’ARTE DI FERMARSI E LASCIARE ANDARE, un lasciare andare curativo, attraverso il quale proviamo la sensazione di risanare una parte profonda di noi, permettendoci di porre l’attenzione sulla parte di noi che spesso trascuriamo.

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Come praticarlo?

I tre principi della pratica Yin Yoga sono: PUNTO DI SFORZO, QUIETE E TEMPO.

Punto di sforzo

A me piace chiamarlo “Sweet Spot” (luogo dolce dove stare) consiste nell’entrare nella posizione fino a sentire una significativa resistenza nel corpo, evitando di forzare. Per andare oltre i propri limiti, abbiamo prima bisogno di accettarli.

Questo principio ci insegna il valore della gentilezza.

 

Quiete

Dopo aver trovato il punto di sforzo, ci fermiamo nella posizione, ricercando la quiete nel corpo, nel respiro e nella mente. Impariamo a lasciare andare il nostro peso alla gravità. Impariamo a non interferire.

Questo principio ci insegna il valore della compassione.

Tempo

Dopo aver raggiunto i primi due principi impariamo ad aspettare. Le posizione vengono tenute generalmente dai 2 ai 5 minuti, in alcuni casi anche 10. In questo tempo ci rilassiamo e rigeneriamo.

È lo stretching prolungato e gentile a restituire morbidezza ai tessuti stimolati.

Questo principio ci insegna il valore dell’amore verso noi stessi.

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